Tutta la sua vita per me è stata memoria storica di una Trapani ormai visibile solo nelle cartoline ingiallite e rovinate dal tempo e - si direbbe - dall'incuria di noi picciotti ru annu che non sappiamo e non abbiamo saputo tenere alle nostre origini.
La mattina di Santa Lucia c'era una colazione diversa. Sarò sincero: non l'amavo particolarmente. Il sapore rustico del frumento cotto riusciva a piacermi solo con tanto zucchero e poco vino cotto. La cuccìa, insomma, era sì tradizione, ma in effetti non così accattivante da sostituire il mio latte e caffè quotidiano che mi serviva per un'altra giornata nel mio Liceo.

Vecchie tradizioni, si dirà. Chi se ne importa oggi di tutto ciò?
Io continuo nella mia opera: ricordare, ricordare, ricordare. Per non perdere ciò che siamo stati e per costruire ciò che saranno i nostri figli. Il futuro non può essere patinato e sfuggente.
Riappropriamoci del passato per costruire il futuro!
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