mercoledì 18 novembre 2015

A' Culummara

Il Castello della Colombaia o Torre Peliade o Castello di mare

Nessun trapanese si sognerebbe di chiamarla così. Per i trapanesi è solo a' Culummara. 

E' certamente uno, se non il simbolo più emblematico della città, essendo peraltro una delle cinque torri raffigurate nello stemma della città.

E' chiamata così perchè "antico" e "moderno" ricovero di colombe. 

Anticamente le colombe erano sacre a Venere. Oggi soltanto coabitanti della nostra città e ospiti di un sito che si cerca di recuperare solo grazie alla determinazione di pochi trapanesi. Come quelli dell'Associazione Salviamo la Colombaia.

Storicamente rappresenta un importante opera di fortificazione militare della città. La sua edificazione si deve infatti al generale cartaginese Amilcare Barca. 

Venne utilizzata in seguito - e da tutte le dominazioni succedutesi in città - prima come Castello e sede del Potere e infine anche come carcere di estrema sicurezza fino alla metà degli anni '60. 

Poi andò in disuso e quasi alla rovina, subendo un intervento di messa in sicurezza nei primi anni '90. 

In quel periodo vennero accesi dei fari sulla torre ottogonale che la illuminavano di notte dando un bellissimo effetto scenico. Servivano a valorizzarne o "ricordarne" l'esistenza. 


Da ragazzino non ci sono mai andato perchè non amavo tantissimo fare i tuffi (in seguito sono un po' cambiato), ma ricordo benissimo che ci si poteva andare anche senza barca perchè il tratto di mare che la divide dalla "terra ferma" arriva al massimo a sfiorare il mento di un uomo di media statura... meglio una barchetta però! 

Nella stessa location della Colombaia si trovano anche il Lazzaretto, oggi sede della Lega Navale Italiana, e il Villino Nasi, ovvero la dimora trapanese del nostro illustre concittadino Ministro nei primi anni del Novecento.

Di quei luoghi ho dei ricordi precisi e molto romantici, utilissimi a definire meglio quel che intendo con trapanesitudine

Come per esempio, i "raccoglitori" di accelle ovvero le vongole che in quello specchio d'acqua salmastra è facile trovare.


















Oppure le immagini della mia memoria dei tuffi che facevamo quando eravamo ragazzini dalla scogliera frangifrutti che porta dal Lazzaretto a Turrignì

Lì ho scoperto le bellezze ispide del nostro mare... 

L'ogghiu a mare, i rizze mezzu i scogghie... e poi anche i pumaroro ri mare, i patedde, i rizze spaccate e manciate, la differenza tra rizze mascule e fimmine, i coloratissimi rizzuna... 

Chi ha provato certe esperienze conosce la nostalgia e il sapore di quel che scrivo!

E poi ho stampate nella mente centinaia e centinai di tramonti tutti uno più bello dell'altro...

Alcuni fotografati di seguito.
























Lo skyline di Trapani con lo sfondo di Monte Erice, visti dal Lazzaretto.






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