Ecco a Trapani uno di questi è il teatro della piccola storia che state per leggere.
Alcuni di voi si chiederanno chi sarà. Per altri, invece, è un mito. Per altri ancora è una storia da dimenticare.
Esiste a Trapani (credo ancora ci sia) una Signora generosa, bella e avvenente, che da anni offre le sue bellezze ai giovani trapanesi del centro storico e non solo.
A procurare l’appuntamento era il gruppo degli amici storici, quelli che si era sempre insieme… notte e giorno.
Poteva variare l’ora, ma, in ogni caso, sempre e solo di pomeriggio. Magari verso le due o le tre.
Quello che era fondamentale, assolutamente da non dimenticare, erano i dolcini.
La Signora, infatti, si concedeva, si, ma era golosa di dolci, quelli tipici trapanesi…specialmente le graffe!!!
Dieci minuti prima dell’appuntamento, gli amici più grandi e più esperti – che già tante volte avevano conosciuto la Signora! – controllavano che i dolcini c’erano tutti (almeno 1 Kg di mignon o 5-6 pezzi, ma impazziva per i mignon!!!) e accompagnavano il prediletto all’incontro.
C’è da immaginare lo stato d’animo del fortunato… sudaticcio, emozionato e cu’ stu tabarè ‘n mano pronto pi cariri …
Ma unn’è sta Signura Fontana? Giri e controgiri… pigghia ri ca’, no pigghia ri ca’ sta’ banna… loggia loggia a firriare... era megghiu iri a mare?
Ma dopo tanto peregrinare, finalmente, ci si fermava… arrivamu!?!
Si, a Chiazza semu!!!! E ora unn’emu? Unn’è a Signura Fontana?
Comu r’unne?… ca’ è!!! – rispondevano ridendo gli amici.
E lei era proprio lì. Bella, fascinosa, piacente, coperta solo di un leggero lenzuolo … stava lì da anni e anni.
E per anni e anni, aveva visto sempre quei giovani sognatori portarle magnifici tabarè di mignon… ma la signora Fontana non ne mangiò mai… non poteva!
Da anni e anni è lì in Piazza, a fare bella mostra di se timidamente, castamente, quasi con vergogna.
Lei è bella, ma purtroppo è una statua… e contro di lei s’infrangevano come onde tutti i sogni più o meno casti dei tanti e tanti giovani trapanesi…
E i dolcini?
Indovinate… persi non sono mai andati… per la gioia degli amici, che così ti accettavano nel gruppo degli “Amici della Signora Fontana”.

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